Visto quanto scritto ottimamente dalla "collega - angelo" Elena, su cosa vedere e sulle soste per riprendersi, vi segnalo una passeggiata con sfondo storico che vi consente di vedere alcuni luoghi dove realmente sono accaduti eventi che a scuola studiamo, oppure sfondi di opere liriche o film che spesso conosciamo. Naturalmente, in una qualunque guida di Roma trovate tutti gli approfondimenti; io mi limito a suggerire un percorso.
Cominciamo con gli antichi Romani, naturalmente, e ci avviamo al Foro Romano (ingresso da piazzale Romolo e Remo, info su http://www.pierreci.it/it/musei-e-monumenti/foro-romano.aspx), dove nella Curia si svolse effettivamente la famosa scena di Catone il Censore che mostrando un fico ancora fresco portato da Cartagine, esclama “Carthago delenda est!”, oppure il famoso Cicerone che urla “Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?”
Tra l’altro segnalo che fino al 26 settembre 2010 nella Curia è allestita una piccola mostra (il biglietto è compreso in quello del Foro) sulla basilica Aemilia (contigua), con interessanti bassorilievi che raccontano proprio alcune delle leggende dei primordi di Roma (Tarpea, Il Ratto delle sabine)
Arriviamo, poi, a Giulio Cesare e proprio vicino alla Curia, alle pendici del Campidoglio, troviamo sotto la chiesa di S.Giuseppe, il Carcere Mamertino, dove, tra gli altri, fu strangolato o decapitato il fiero capo dei Galli Vercingetorige, arresosi a Cesare ad Alesia ed utilizzato come ornamento (da vivo) del carro del vincitore nel trionfo. Purtroppo ad oggi è ancora chiuso per restauri, però.
Tornando, poi, nel Foro Romano, troviamo gli scarsi resti del Tempio di Cesare, costruito proprio dove venne eretta la pira funebre (al suo posto venne poi costruito un altare, che ancora esiste coperto da una tettoia) e dove Marco Antonio pronunciò l’orazione funebre (reinventata da Shakespeare con il famoso incipit “Romani, amici, miei compatrioti, vogliate darmi orecchio. Io sono qui per dare sepoltura a Cesare, non già a farne le lodi…”).
Non tutti sanno, infine, che Cesare fu ucciso in un ambiente secondario del Teatro di Pompeo, che però ancora esiste e si trova a Largo Argentina. Con una fantastica passeggiata (Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, Via delle Botteghe Oscure – dove si trova uno dei più interessanti musei di Roma, poco conosciuto, ovvero la Crypta Balbi) - si giunge alla piazza dove dietro le rovine di ben 4 templi Romani, si trova un piccolo muro e possiamo immaginare, con molta fantasia, lo ammetto, il ns. Cesare che sotto i colpi dei congiurati esclama “Quoque tu Brute filii mi!”.
Cambiamo genere e continuando nella passeggiata su Corso Vittorio Emanuele, andiamo a vedere la Chiesa di S.Andrea della Valle, “sede” del primo atto di Tosca, l’opera lirica di Giacomo Puccini interamente ambientata a Roma (e vedremo nella ns. passeggiata anche i luoghi degli altri due atti). Dando le spalle alla Chiesa, ci inoltriamo poi a Corso Rinascimento, dove, prima di svoltare a sinistra nella unica e bellissima Piazza Navona, vi consiglio una breve camminata per vedere alcuni dei dipinti di Caravaggio più famosi del mondo: Le storie di S.Matteo, nella Chiesa di San Luigi dei Francesi e la Madonna dei Pellegrini in quella di S.Agostino (attenzione le chiese sono chiuse in genere dalle 12.30 alle 15.30).
Attraversando poi Piazza Navona, che come noto non è altro che lo stadio di Domiziano perfettamente riutilizzato dalle costruzioni successive, ci dirigiamo verso Piazza Farnese, non prima di aver dato un’occhiata a Pasquino, una delle statue parlanti di Roma, recentemente restaurata. La potete immaginare qualche secolo fa con la scritta appesa al collo “Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini”.
Riattraversiamo Corso Vittorio Emanuele e giungiamo a Piazza Campo dé Fiori, dove la sera si scatena la “movida” e il “pub crawl” (ora vietato) e dove fu bruciato vivo Giordano Bruno per poi arrivare a Piazza Farnese, il cui bellissimo palazzo (in parte progettato da Michelangelo) è sede dell’Ambasciata di Francia e teatro del secondo atto di Tosca (non visitabile però dal 13 luglio al 5 settembre).
Aggirando il palazzo, ci troviamo su via Giulia, splendido rettilineo rinascimentale e giungiamo, finalmente, alla ns. meta, cioè Castel S.Angelo (Orario di apertura: Dal martedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle 19.00; la biglietteria chiude alle 18.30).
Originariamente tomba dell’Imperatore Adriano, è stato modificato nei secoli per diventare una inespugnabile fortezza papale, nelle cui segrete venivano rinchiusi i condannati a morte, prima di venire decapitati da “Mastro Titta” o, come il Cavaradossi nell’ultimo atto di Tosca, fucilati nella terrazza. E proprio da lì la ns. Tosca si getta per non essere catturata nel sottostante biondo (?????) Tevere.
Foto ricordo di San Pietro dal Ponte S.Angelo e tutti pronti per una serata nella non lontana Trastevere, magari provando le delizie (a dir il vero un po’ pesanti) della cucina romana….